Gestione integrata della patologia multiorgano: fegato e rene nel diabete mellito
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La grande diffusione dei virus epatitici ed il conseguente riscontro in una percentuale importante della popolazione di una patologia epatica cronica ad essi correlata, nonché il sempre maggiore afflusso di immigrati
provenienti da paesi comunitari ed extracomunitari con infezione endemica da virus epatitici ed il loro concentrarsi in aree geografiche ed istituti di assistenza, creano non pochi problemi di ordine sanitario, clinico,
economico e medico-legale. I progressi nel trattamento delle epatiti croniche da virus B e C, che hanno determinato il consolidamento di
elevate percentuali di risposta sostenuta nei pazienti trattati con differenze statisticamente significative in relazione al virus in causa, al genotipo e alla carica virale, la corretta selezione del paziente, il controllo infine e la
minimizzazione degli eventi avversi che possono coinvolgere multipli organi ed apparati, in particolare il rene, preludono a scenari terapeutici sempre più individualizzati e a migliori chance di successo.
Uno dei quadri fondamentali implicati in questo processo è la NASH, che spesso non viene diagnosticata, l’evoluzione della malattia del fegato grasso caratterizzata da infiammazione e successiva formazione di tessuto cicatrizzato, che a sua volta può portare alla cirrosi epatica e, nei casi più gravi, al cancro. In ambito più ampio, la sindrome dismetabolica e la sua naturale evoluzione, il Diabete Mellito, giocano un ruolo di assoluto rilievo epidemiologico e configurano un quadro complesso di competenza interdisciplinare. Nonostante ne sia affetta una buona fetta di popolazione e nonostante ci siano accompagnata da potenziali effetti letali, sul mercato non sono presenti trattamenti approvati dalla Food and Drug Administration e dall’EMA. Ma questo potrebbe cambiare in un futuro non troppo lontano. Diversi candidati sono in fase avanzata di sperimentazione clinica e decine di altri in fasi precedenti. L’incontro tra esperti ha, quindi, lo scopo di favorire una discussione che sia la premessa all’adozione, nella pratica clinica, di misure e strategie capaci di individuare con maggiore certezza i pazienti che trarranno sicuro vantaggio
dal trattamento e schemi di terapia guidata alla migliore risposta. Questo nell’ottica di un proficuo scambio di competenze e professionalità con il contesto medico, Specialistico Ospedaliero e di Base, oltre che con quello
infermieristico, da sempre impegnato nella pratica clinica quotidiana.
DATA E ORA INIZIO: 06/10/2018 08:30
CITTÀ: Terlizzi
LUOGO: Salone Dioguardi - Ospedale “M. Sarcone”
DURATA: 1 giorno
CREDITI: 5
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